Londra, attacco a colpi di coltello in Russell Square: uccisa una donna americana, cinque feriti

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    L'aggressore, un 19enne norvegese di origini somale, catturato dagli agenti. Escluso terrorismo, la polizia: "Ha problemi mentali"

    "E' ancora qui, è ancora qui!", ha tentato di avvertire i passanti la donna americana uccisa a coltellate in Russel Square a Londra. Parole urlate, secondo un testimone, alla vista di quel ragazzo armato di coltello. Il 19enne, Zakaria Bulhan, norvegese di origini somale, l'ha colpita alla schiena, senza dire niente e ha poi ferito altre cinque persone fra cui una turista israeliana, Yovel Lewkowski, di 18 anni, un uomo e una donna australiani e un uomo americano. Tre di essi sono stati dimessi dall'ospedale. L'aggressore è stato catturato: gli agenti lo hanno immobilizzato con un taser. Il ragazzo in mattinata è stato dimesso dall'ospedale dove era stato ricoverato ed è stato accusato di omicidio. Dopo le prime indagini la polizia ha escluso legami col terrorismo. La vittima si chiamava Darlene Horton e aveva 64 anni. Era in vacanza con il marito, un professore della Florida.

    Il capo della polizia di Londra ha sottolineato che il 19enne non risulta essere "radicalizzato" ma sembra che soffrisse di turbe mentali. Il
    numero due di Scotland Yard, Mark Rowley, ha precisato che secondo la polizia si è trattato di un "attacco isolato" e le vittime sono state "scelte a caso". La polizia, ha detto ancora Rowley, ha perquisito alcuni "indirizzi" nella parte nord di Londra e procederà ad un'altra perquisizione nella zona a sud della città.

    L'aggressione contro i passanti è avvenuta a due passi dal British Museum, intorno alle 22.30 (ora locale) in una delle piazze più affollate di sera a Londra. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo avrebbe rincorso la donna, colpendola più volte, poi si sarebbe scagliato contro altre persone che si trovavano in quel momento nella piazza, prima di essere bloccato dalle forze dell'ordine. Alcuni testimoni raccontano di averlo sentito urlare imprecazioni e minacce, ma non hanno precisato se il giovane parlasse anche di terrorismo o di motivazioni estremiste per il suo gesto.

    La polizia ha spiegato di essere stata chiamata alle 22.33 di ieri sera da un testimone: un giovane in possesso di un coltello insultava e minacciava i passanti a Russell Square. "E' stato arrestato alle 22.39, dopo che aveva colpito diverse persone. Uno degli agenti ha scaricato su di lui l'intero potenziale di un taser", hanno spiegato gli agenti. Quindi sono stati chiamati rinforzi e la polizia ha presidiato l'area. La vittima è stata soccorsa sul luogo del ferimento, ma è morta poco dopo.

    L'assalto ha avuto luogo alle 22.30 Di ieri a russell square, non lontano dal British Museum e dall'Imperial Hotel. L'aggressore è stato arrestato con l'aiuto di un taser e trasferito in ospedale, da dove è stato poi condotto in una stazione di polizia nel sud di Londra. "Anche se l'inchiesta non è ancora completa, tutto il lavoro che abbiamo fatto finora su questo tragico incidente indica come sua origine i problemi di salute mentale" dell'aggressore, dichiarano da Scotland Yard. Il giovane ha "selezionato le sue vittime in modo casuale", ha precisato il vice commissario Mark Rowley.

    L'aggressione è avvenuta nella stessa area dove scoppiò una delle bombe esplose in contemporanea nella capitale britannica il 7 luglio del 2005 e che provocarono 56 morti e oltre 70 feriti e a poche ore di distanza dalla decisione di rafforzare la vigilanza armata in tutta la capitale inglese.

    Le indagini, comunque, proseguono. Gli agenti hanno parlato con i familiari del giovane arrestato, arrivato dalla Norvegia nel regno unito nel 2002, secondo quanto spiegato dal ministero degli Affari esteri norvegese. Scotland Yard ha anche ascoltato alcuni testimoni oculari e perquisito una proprietà a nord di Londra. Rowley ha confermato che altrettanto sarà fatto in un immobile nella parte meridionale della capitale britannica.

    Subito dopo l'aggressione, il sindaco di Londra Sadiq Khan ha invitato la popolazione a rimanere "calma e vigile", confermando che la sicurezza dei londinesi è la sua priorità "numero uno". "Ho parlato con il commissario e il vice commissario, mi hanno assicurato che le nostre forze di polizia stanno lavorando molto duramente per indagare su quanto accaduto e per fare in modo che tutti noi possiamo sentirci al sicuro", ha affermato il sindaco. "Vi prego di riferire ogni cosa sospetta alla polizia. Tutti noi abbiamo un ruolo vitale da giocare come occhi e orecchie dei nostri servizi di polizia e di sicurezza per fare in modo che Londra sia protetta", ha aggiunto Khan, rivolgendosi ai suoi concittadini.

    A Londra, la tensione è alta da tempo. Solo domenica scorsa il capo di Scotland Yard, Bernard Hogan-Howe, aveva ripetuto che "un attacco è una questione di quando, non di se". E proprio ieri mercoledì, 3 agosto, era stato annunciato lo chieramento di ulteriori 600 poliziotti armati in città, per un totale di quasi tremila uomini e donne al lavoro su prevenzione e lotta al terrore. Dopo gli attentati terroristici di Parigi, Bruxelles e Nizza, le misure di sicurezza in città sono state ulteriormente rafforzate, nonostante il grado di minaccia sia a livello "grave" già dall'agosto del 2014.

    Ovviamente l'Isis e le altre organizzazioni terroristiche sono sempre al centro delle preoccupazioni delle autorità, anche se Theresa May, da ministro dell'Interno, alcuni mesi fa aveva sottolineato anche la possibilità di una ripresa del terrorismo di matrice nordirlandese. E poi c'è il problema della criminaità e degli accoltellamenti legato alle

    gang di ragazzi nei quartieri più poveri della città, come Tottenham (la zona in periferia, non quella centrale, omonima), Brixton e il travagliato est della metropoli.


    (source: repubblica.it)
     
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